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Lo Shiatsu

Oggi parliamo della pratica dello SHIATSU che consiste in un mondo ricco di sfaccettature. Sempre più persone di diversa età, sesso e condizione sociale si accostano oggi allo Shiatsu, per apprenderlo ma anche per riceverlo. Perché? Perché con la pratica dello Shiatsu possiamo agire per stimolare un riequilibrio che interessa sì il corpo ma sopratutto gli aspetti più emozionali e psichici, favorendo così lo sviluppo di un nuovo atteggiamento mentale ma anche di uno stile di vita. Ne parliamo oggi con Nadia Simonato, Operatrice e docente di Shiatsu.

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COMINCIAMO A DEFINIRE LO SHIATSU: CHE COS’È?

È una pratica neonata con origini millenarie. Arriva dalle tradizioni orientali ed ha un obiettivo di stimolare la salute, cioè la possibilità della persona di tirare fuori il meglio di sé, la propria creatività e la sua essenza. Lo Shiatsu recentemente per come lo conosciamo arriva in Italia da una trentina d’anni (fine anni 70) e prende questo nome proprio dal significato degli ideogrammi giapponesi che lo descrivono con tre significati precisi. Due ideogrammi ci danno una visione prettamente fisica che è quella della pressione sul corpo del ricevente, e il significato letterale è proprio “pressioni con le dita”; il secondo significato è “cuore nelle mani”, quindi di un atteggiamento indice di attenzione alle emozioni e alla disponibilità verso la persona che trattiamo e il terzo significato è molto più ampio e completo che ha a che fare con l’essere umano come ponte tra Cielo e Terra, il simbolo dell’universo, per cui questa visione molto comprensiva di tutti i vari ambiti della persona.

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ANCHE LA LEGGE REGOLAMENTA IN QUALCHE MODO LA PRATICA DELLO SHIATSU, QUANTOMENO LA INQUADRA. È COSÌ?

Sì, diciamo che questa professione come molte altre in Italia era completamente sprovvista di tutte le regolamentazioni legislative adatte ad avere un inquadramento in una professione. Per fortuna con Gennaio 2013 abbiamo questa legge (4/2013) che ci permette di cominciare a definire tutta una serie di aspetti, e aiuta soprattutto la Federazione (Fisieo) di cui sono felice di farne parte di fare un lavoro di normativa e di inquadramento dei professionisti da un lato, ma soprattutto di tutela di quello che è la clientela.


PER QUALI DISTURBI È PIÙ INDICATO? È GIUSTO PARLARE DI DISTURBI?

In realtà “disturbi” ce li mettiamo in maniera molto generica come dire “oggi non mi sento bene” o qualcosina che non va forse anche sì, ma se per disturbo intendiamo una cosa prettamente medica, una patologia o qualcosa di più legato al mondo della Sanità assolutamente no. Lo Shiatsu non è una pratica sanitaria ma una pratica di tipo più Energetico se vogliamo, ma non solo; una pratica a mediazione corporea che ha degli obiettivi molto più armonizzanti. Non faccio un trattamento Shiatsu e non cerco un operatore Shiatsu per risolvere qualcosa di preciso, o se lo faccio è guidato dal mio medico o da un professionista sanitario che mi dice che nel tuo percorso di cura potrebbe essere molto utile anche questo tipo di pratica.

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SHIATSU E USO DI FARMACI: SI PUÒ SOTTOPORSI AD UNA SEDUTA DI SHIATSU MENTRE SI FA USO DI FARMACI?

Direi che viste le esperienze che abbiamo in molti ospedali che affiancando in quel caso il medico curante alla terapia precisa sì. Con lo Shitasu si può praticare e ricevere in qualunque contesto, dalla prevenzione più totale al piacere di trovare un’agevolezza ed una flessibilità del proprio corpo ad un sostegno in un momento molto difficile delle vita dove si possono avere dei vantaggi soprattutto legati alla capacità della resilienza del corpo perché in qualche modo il corpo in situazioni così è veramente messo in difficoltà e avere la possibilità di aiutarlo a recuperare delle risorse, anche semplicemente adattarsi anche all’ambiente ospedaliero con più serenità può fare la differenza.

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ANCHE LE DONNE IN GRAVIDANZA POSSONO RICEVERE SHIATSU?

Diciamo che quello è un momento ideale per la donna che sta attraversando un periodo stratosferico della sua vita e di trasformazione e di potenzialità creativa, ma è interessante anche per il neonato. È molto interessante lavorare con la gravida perché si da un imprint di informazione anche al nascituro.

COME FUNZIONA LA DIAGNOSI DELLO SHIATSU? SI POSSONO ANCHE SCOPRIRE DEI DISTURBI?

Se per diagnosi pensiamo a quella sanitaria medica tradizionale assolutamente siamo fuori strada. Se invece vediamo un operatore che lavora in una posizione a terra, a carponi in una posizione che si chiama seiza a fianco del ricevente che è disteso prono, seduto, di fianco o supino. In tutte queste posizioni noi abbiamo delle aree di palpazione che ci danno delle indicazioni che virgolettata la possiamo chiamare “diagnosi” nei quali veniamo a capire qual’è il canale energetico che sta chiedendo priorità di trattamento. Toccando semplicemente dei percorsi specifici sulla schiena o sull’addome del ricevente, l’operatore avrà delle indicazioni precise agli organi e meridiani collegato. È sempre vista non in quanto a “vado a fare una diagnosi di tipo sanitario”, ma io professionista vedo cos’è il caso e opportuno trattare, che può essere delle cose completamente diverse rispetto alla patologia, e potrebbe essere che l’organo che andrò a lavorare non c’entra nulla con quello che il medico mi dice che c’è di patologico.

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CHE RISPOSTE DA IL CORPO? CHE SEGNALI DA?

Credo che per avere una risposta vera e concreta di questo inviterei tutti ad approfittare di quando facciamo la “Settimana dello Shiatsu” con studi aperti e ricevere un trattamento. Il corpo risponde in tanti modi, ma una cosa è la risposta che sentiamo da dentro, come ricevente, che è molto di percezione, di sensazione. Quasi tutti dicono “ah… mi sento più leggero”, delle più normali che ci capita, talvolta può succedere che qualcuno si senta anche stanco dopo un trattamento perché con tutto questo movimento è emersa la stanchezza che era semplicemente lì “sotto il tappetino” ed è saltata fuori. Qualcuno si sente molto più libero: a me personalmente un trattamento di solito mi migliora subito la vista, mi si rilassa la visione, vedo meglio, mi sento più leggera soprattutto a livello mentale.

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COSA VEDE IL PROFESSIONISTA? COME FA A CAPIRE CHE IL CORPO GLI STA DANDO UN SEGNALE DI UNA PROBLEMATICA?

Può essere diversa da professionista a professionista. Noi oltre il tatto usiamo tutti e cinque i senti nella valutazione energetica del nostro cliente. Diventiamo molto sensibili con un buon allenamento e poi soprattutto bisogna avere anche la pazienza di individuare quali sono per noi, oltre al tatto, i sensi più sviluppati, come possono essere l’olfatto, la vista o anche a livello del gusto: può capitare che mentre sta trattando una persona ti arrivi un sapore in bocca. Teniamo conto che in tutta la valutazione energetica questi sensi sono coinvolti tantissimo in tutti gli organi che sto valutando.

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QUANTO DURA UN TRATTAMENTO?

Diciamo che una seduta professionale normalmente si va dal minimo della quarantina di minuti all’ora.

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QUANDO SI COMINCIANO A SENTIRE QUESTI BENEFICI? SONO IMMEDIATI O C’É BISOGNO DI QUALCHE SEDUTA?

É abbastanza soggettiva la reazione, non c’è uno standard preciso. Un po’ di piacevolezza e rilassamento e di senso di lasciar andare un po’ di tensione è quasi sempre immediato. Per cui già durante il trattamento c’è già una sensazione. Può capitare che le primissime volte se il corpo non è abituato magari emerga quella che noi chiamiamo una “crisi da miglioramento”, per cui potrebbe essere un po’ di stanchezza, qualche senso di fastidio, e di solito dura pochissime ore. Diciamo che una cadenza buona per sviluppare un ciclo di trattamenti inizialmente è di uno alla settimana, perché il corpo ha bisogno di digerire le informazioni che gli diamo e ci vuole un po’ di tempo perché crei uno “zoccolato di base” su cui poggiare l’esperienza. Poi sempre e comunque diamo delle indicazioni per casa.

Lo Shiatsu è uno stile di vita: oltre a prendere l’abitudine di prendersi del tempo per sé, e trovare un buon professionista che ci dia una mano è da mettere in discussione le abitudini che ci stanno creando degli intoppi, dei rallentamenti in quello che sono i nostri processi, il nostro voler fare, imparare, cambiare. Se continuiamo a fare le stesse cose che facciamo sempre purtroppo la vita resta più o meno quella di sempre. Con lo Shiatsu ci aiuta a trovare degli stimoli nuovi. Io di solito, come Nadia professionista, ad un nuovo cliente consiglio il primo mese almeno quattro appuntamenti, e poi valutiamo insieme se cominciare a diradarli e poi molti dei miei clienti mi vengono a trovare una volta al mese.

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QUALI SONO LE PARTI DEL CORPO CHE POSSONO ESSERE TRATTATE ATTRAVERSO LO SHIATSU?

Praticamente tutte, intendendo ovviamente la superficie del corpo, nel senso che con lo Shiatsu noi lavoriamo con pressione, non usiamo nessuna crema, nessun olio, nessuna sostanza, e viene fatta una pressione direttamente sul corpo del ricevente quasi sempre su pelle vestita, con vestiti comodi come una maglietta e un pantaloncino. Mani e piedi sono delle parti importantissime e chiaramente sono un po’ i cancelli di entrata e di uscita dell’energia, e lì abbiamo un sacco di riferimenti energetici. La testa e il viso sono un’altra parte importantissima, le orecchie… direi che non c’è parte del corpo che non possa essere trattata. Chiaramente in base alla parte e in base al tipo di persona che mi ritrovo userò il mio peso e non sforzi di tipo fisico. Si dice sempre che da un trattamento esce rinnovato il cliente, ma se l’operatore ha saputo giocarsi bene le sue carte anche l’operatore, quindi doppi benefici.

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PUÒ ESSERE A VOLTE UNA PRATICA DOLOROSA CHE PUÒ FAR MALE A CHI LO RICEVE?

Diciamo che nelle varie tensioni che abbiamo presenti nel corpo bene o male ce ne sono quasi sempre, e nel momento in cui portiamo pressione può capitare di sentire delle zone sensibili. Un buon professionista però, guidando e comunicando in maniera intelligente con il suo cliente non lo farà mai passare attraverso un dolore fastidioso. Capita che c’è quella sensazione di dolore ma che quasi piace, quella è la soglia ottimale. In realtà lavorando con la pressione noi aiutiamo il sistema nervoso a riequilibrarsi, e facilmente il punto che era prima fastidioso dopo un po’ sarà o indifferente o addirittura piacevole.

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SI PUÒ PRATICARE SHIATSU ANCHE SUI BAMBINI? E DA QUALE ETÀ?

Il bambino può essere trattato già da neonato, lo possono fare anche i genitori e dura 10 minuti. Può essere interessante su un ragazzino un pochino più grande. Purtroppo nel collaborare con parecchi psicologi i ragazzini ultimamente sono in delle situazioni di crisi di panico anche in età molto giovanile, ed abbinando lo Shiatsu con il medico o lo psicologo li si può aiutare molto bene perché per esempio in questo tipo di scompenso molte volte è il rene che è stanco, che non dorme bene, non riesce a godersi una fase attiva bene durante la giornata, o è in preoccupazione perché magari interviene l’energia di stomaco… insomma, lavorando con i meridiani si può.


QUINDI CHE BENEFICI SI POSSONO TROVARE?

Io direi che si trova una scoperta di noi, e credo che tantissime pratiche ci aiutino a farlo, non solo lo Shiatsu, però di sicuro ha la possibilità di essere una cosa facile, non richiede grandi cose, non ha controindicazioni di sorta, se non appunto avere un po’ l’attenzione prima a trovarsi l’operatore giusto. Quindi i benefici sono una scoperta di noi stessi e un aiutarci a preservare la nostra salute. Non è detto che quello che fa bene a me lo fa anche a te, quindi è molto personalizzata la pratica.

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Inviato su Discipline Bio Naturali (DBN)

Il Grande Libro dello Shiatsu

a cura di Franco Bottalo

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Il libro è nato da un intenso lavoro di squadra dei docenti e terapisti della Scuola Xin di Milano, coordinati dal direttore Franco Bottalo.

Manuale di Shiatsu

di Franco Bottalo

 Una guida pratica per chi vuole apprendere i fondamenti di questa tecnica tradizionale giapponese per applicarla su di sé o nella cerchia familiare.

 

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