Cos'è il reiki
Reiki è una tecnica energetica di guarigione e ri-equilibrio del benessere psicofisico mediante l'imposizione delle mani e l'applicazione dell'energia vitale universale. Il sistema Reiki prende il nome dall'unione di due termini giapponesi che significano rispettivamente:
REI = universo / divinità
KI = energia vitale
La tecnica energetica Reiki consiste nella trasmissione dell'energia vitale universale, pulita e presente in quantità praticamente infinite attraverso l'imposizione delle mani, al fine di riportare equilibrio energetico nel corpo fisico e nei corpi sottili. Il Ki, anche definito Chi o prana e quell'energia (individuale) che conferisce vitalità e forma ad ogni essere e cosa esistente nell'universo.
La storia tradizionale del reiki
Secondo la ricostruzione tradizionale, la storia del Reiki inizia intorno alla metà del 1800 quando Mikao Usui, spinto dalla curiosità dei suoi studenti in merito alle metodologie curative adottate da Gesù Cristo, intraprende una profonda e seria ricerca per scoprire in che modo egli riuscisse a guarire i malati.
Usui dapprima cercò risposte presso la comunità Cristiana locale e nelle autorità religiose del suo paese, ricerche infruttuose.
Poi decise di trasferirsi negli Stati Uniti e di iscriversi alla Facoltà di Teologia dell’Università di Chicago. Purtroppo nemmeno in occidente ottenne le risposte che cercava nel Cristianesimo e seppur approfondite ed estese, le ricerche svolte a cavallo dei dieci successivi anni della sua vita, non riuscirono però a dargli la benché minima risposta in ordine a quello straordinario metodo curativo. In effetti la religione Cristiana non aveva mai dato peso a questo aspetto della vita di Gesù e non esistono a tal proposito testi specifici né citazioni nelle sacre scritture.
Frustrato e deluso decise di immergersi nello studio di un personaggio la cui vita sembrava scorrere su binari paralleli a quelli del Cristo: Gautama Siddharta, il Buddha, il salvatore dell’India. Studiò intensamente i testi sacri Buddisti e Tibetani imparando il sanscrito e trascorse un periodo di sette anni all’interno di un monastero Zen. Sfortunatamente anche in questo contesto le risposte non arrivarono. Infatti egli scoprì che tali metodi non erano più accessibili e che l’unico modo per riscoprirli era seguire il cammino spirituale Buddista dell’illuminazione. Fu solo molto tempo più tardi, durante lo studio di uno di quei testi sacri, che trovò la formula tanto agognata. Essa, tuttavia, scritta in sanscrito nel linguaggio dei sutra, essendo stata scritta 2500 anni prima andava interpretata e compresa. Capì, così, che avrebbe dovuto sostenere una prova e tale prova consisteva in un periodo di tre settimane di meditazione, digiuno e preghiera sul Monte Koriyama in Giappone.
Usui scelse il luogo ideale ove meditare e innanzi a sé ammucchio ventuno pietre atte a misurare il tempo: al termine di ogni giornata ne gettava via una. L’ultima mattina, prima del crepuscolo vide un fascio di luce dirigersi verso di lui. Inizialmente si spaventò e cercò di scappare, poi decise che avrebbe accettato questo evento e accettato le risposte anche se ciò avrebbe significato la morte. Quel fascio di luce colpì il suo terzo occhio ed egli perse i sensi per diverso tempo. Durante questo lasso temporale vide “milioni e milioni di bolle dai colori dell’arcobaleno” ed infine i simboli Reiki su uno schermo. Mentre li osservava riceveva per canalizzazione le informazioni relative alle modalità di attivazione dell’energia curativa. Avvenne così la prima armonizzazione Reiki: la prima riscoperta di un metodo antico.
In seguito Mikao Usui discese dalla montagna con la consapevolezza di aver riscoperto il segreto sul metodo di guarigione del Buddha e del Cristo. Mentre discendeva dalla montagna, sperimentò in vari modi le potenzialità curative, grazie a quelli che vengono definiti i miracoli curativi: camminando si ferì l’alluce e istintivamente portò le mani nella zona ferita e dolorante. Questa dapprima divenne calda, poi venne rimarginata. In seguito raggiunse una casa ai piedi del monte, dove alloggiavano i pellegrini, e lì curò una donna che aveva il mal di denti. Mikao Usui chiamò tale sistema Reiki ( energia vitale universale ) ed iniziò ad utilizzarlo nei quartieri poveri di Kyoto, alleviando le sofferenze dei mendicanti. Tuttavia scoprì presto che le persone da lui guarite non cambiavano vita ma continuavano a mendicare e così tempo dopo, scoraggiato lasciò i quartieri poveri.
Iniziò un lungo pellegrinaggio per il Giappone, diffondendo il Reiki e tenendo conferenze sull’arte curativa. Decise di suddividere l’apprendimento in tre livelli. In uno di questi incontri conobbe Chujiro Hayashi, ufficiale di marina in pensione a cui nel 1925 impartì il training di Maestro prima della sua morte. Egli a sua volta insegnò il Reiki a molti, e molti di essi divennero Maestri. Aprì anche una clinica ed è proprio li che nel 1935 conobbe Hawayo Takata, che sarebbe diventata il suo successore. La Takata che si era recata presso la clinica di Hayashi per guarire, volle in tutti i modi apprendere il Reiki anche se inizialmente le fu opposta una resistenza da Hayashi per via del fatto che essendo Hawaiana, avrebbe portato il Reiki al di fuori dei confini Giapponesi. Hawayo Takata seguì il training di primo livello nel 1936, quello di secondo livello nel 1937 e quello di Maestro nel 1938. Nel frattempo aprì anch’essa una clinica, la prima aldilà dei confini del Giappone: alle Hawaii. Questa donna è responsabile della diffusione del Reiki a livello mondiale. Dalle Hawaii lo diffuse negli Stati Uniti, in Canada ed in Europa. Awayo Takata visse fino all’età di ottant’anni.
La crescita personale
Grazie alle iniziazioni, ai trattamenti e alla pratica costante dei principi ognuno può permettersi di incontrare, riconoscere ed esprimere emozioni controllate e bloccate per anni e anni. È possibile entrare in contatto con il dolore e la rabbia, il riso e il pianto, la gioia e la disperazione, aprire il cuore e dare voce ai sentimenti, scoprire dentro noi stessi la nostra personale verità, e manifestarla, la nostra bellezza, e riconoscerla. E' possibile imparare ad amarsi e a prendersi la responsabilità della propria vita.
Attraverso un lavoro costante, si sperimenta ogni giorno l'importanza e la validità dei principi del Reiki.
La pratica assidua alimenta la capacità di lasciare fluire l'energia non solo attraverso il corpo, ma attraverso la vita stessa; questi diventano aspetti significativi del lavoro di crescita personale.
La crescita spirituale
Crescita spirituale significa cominciare a percepire l'esistenza di un ordine superiore, di un Essere supremo, di un disegno cosmico. Significa riconoscere i segni che ci indicano la via dell'evoluzione, significa mettere da parte il proprio ego e accettare di affidarsi all’universo, alla vita, senza più resistere, senza ribellarsi al proprio destino e al proprio percorso evolutivo.
Incontrando il Reiki, nella forma dei trattamenti o delle iniziazioni, e sperimentando personalmente il profondo cambiamento che si genera nel modo di vedere e di pensare, è probabile provare la sensazione che esista una intelligenza che guida la nostra vita. Sentire l’energia vitale nel proprio corpo mette in contatto con la parte divina che è in noi.
Nuova energia entra nella nostra vita, favorendo la progressiva crescita di sentimenti di amore e speranza, di fiducia nell'Universo e nella Vita.
Nulla è giusto o sbagliato, tutto è semplicemente ciò che è. E soprattutto, tutto è UNO. Se potessimo "vedere" l'energia, non esisterebbero il buio e la luce, la ricchezza e la povertà, i vecchi e i giovani, perché vedremmo unicamente una vibrazione.
Se vogliamo guarire dobbiamo diventare consapevoli del tutto, dobbiamo sapere che la realtà non è quella che crediamo di vedere, perché siamo pieni di condizionamenti che derivano dall'uso di sensi estremamente limitati.
La realtà dunque è spesso la proiezione del nostro mondo interiore (Il velo di Maya). Se siamo alla continua ricerca del completamento attraverso l'altro, è perché ci hanno insegnato, fin da piccoli, che siamo separati e incompleti.
L'utilizzo del Reiki arriva a permeare ogni aspetto della vita quotidiana. L'azione del Reiki infatti si fa più profonda con il tempo e con la pratica, e quando cominciamo ad avvertire un costante miglioramento delle nostre condizioni psicofisiche, ma anche una maggiore lucidità e consapevolezza nella gestione degli eventi, allora ci rendiamo conto che stiamo percorrendo una via di crescita, un sentiero di evoluzione, una strada verso la piena espressione delle nostre potenzialità
Come funziona il reiki
Nelle seguenti spiegazioni cercherò di utilizzare un linguaggio semplice, in modo da rendere il più possibile comprensibile quanto esposto.
Reiki è una tecnica energetica, lavora quindi sulle energie sottili, sul sistema dei chakra e sui campi aurici dell'essere umano. Non può essere definito un sistema medico in quanto non agisce direttamente sulla malattia, piuttosto sui blocchi energetici che sono responsabili della malattia fisica. Reiki è un'emissione di energia divina altamente positiva che favorisce il benessere psicofisico. Reiki è utilizzabile su persone, come su animali e vegetali. Ogni essere vivente può essere aiutato mediante l'irradiazione dell'energia reiki.
La malattia fisica è la conseguenza di alcuni squilibri di natura energetica e blocchi nei chakra che si manifestano nei corpi sottili prima di concretizzarsi “discendendo” sul corpo fisico. Conseguentemente il reiki non agisce direttamente sulla malattia ma su questi centri energetici. La malattia fisica può anche essere la conseguenza di una scelta animica fatta dalla persona prima di incarnarsi.
Reiki agisce contemporaneamente sul corpo, sulla mente e sullo spirito, pertanto è da considerarsi a tutti gli effetti un metodo Olistico (cioè che lavora sulla totalità dell'essere), aiutandoci a ristabilire l'ordine originario che è venuto meno. In questo modo Reiki non lavora solamente sul corpo e sul sintomo, ma anche sulle emozioni e sulla mente e, cosa più importante ci permette di riprendere contatto e coscienza della nostra parte spirituale. E' per questo che solitamente amo dire che la guarigione del corpo non è altro che un effetto collaterale della nostra Guarigione Spirituale. In realtà, questo è stato l'insegnamento del Cristo, di Buddha e di tutti i grandi Maestri che hanno solcato la nostra amata Terra.
Spero di esservi stata di aiuto per meglio comprendere questo antico metodo di Guarigione Spirituale ed auguro a tutti voi una vita piena di Luce, Amore e Pace.